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  • Immagine del redattoreAvv. Giulia Aldini

SCREENSHOT: VALE COME PROVA



E’ certamente capitato ad ognuno di noi di fare qualche screenshot sul cellulare o sul PC, in tal caso è bene sapere quale sia il valore probatorio di quanto può essere fotografato.

Il caso affrontato dalla Corte riguarda un episodio di diffamazione avvenuto attraverso alcuni articoli scritti dei quali era stata fatta copia cartacea delle schermate di un sito web. La Corte d'Appello di Napoli aveva assolto G.G. per non avere commesso il fatto, ritenendo la prova non attendibile e ribaltando la sentenza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che aveva ritenuto colpevole di diffamazione l’imputato.

La Suprema Corte, davanti alla quale è giunta la questione, ha ritenuto la copia cartacea dello screenshot prova valida ed attendibile.

Di seguito si riporta una massima della sentenza: “I dati di carattere informatico contenuti nel computer, in quanto rappresentativi di cose, rientrano tra le prove documentali e l'estrazione dei dati è una operazione meramente meccanica, sicché non deve essere assistita da particolari garanzie. Si è recentemente ritenuto che i fotogrammi scaricati dal sito internet "Google Earth", costituiscano prove documentali pienamente utilizzabili” e “La possibilità di acquisire un documento e di porlo a fondamento della decisione prescinde dal fatto che provenga da un pubblico ufficiale o sia stato autenticato, …., qualunque documento legittimamente acquisito è soggetto alla libera valutazione da parte del giudice ed ha valore probatorio, pur se privo di certificazione ufficiale di conformità e pur se l'imputato ne abbia disconosciuto il contenuto.”

Dunque, attenzione a ciò che pubblicate!

[1] Cassazione penale, sez. V, 16/01/2018, (ud. 16/01/2018, dep.22/02/2018), n. 8736

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